DONZELLA


Ordine: PERCIFORMI
Famiglia: Labridae
Genere: Coris

Coris julis (Linneo) 1758****

Generalita’

Ha il corpo allungato e compresso lateralmente. La testa e’ conica. La bocca e’ piccola ed e’ armata di dentini disposti in due file su ogni mascella. La pinna dorsale e’ unica ed allungata; l’anale e’ abbastanza sviluppata; la caudale e’ larga, a margine arrotondato; pettorali e ventrali sono piuttosto corte. L’occhio e’ piccolo e circolare. Sulla linea laterale si contano 73-80 squamette. Per quanto riguarda il colore, la Donzella presenta due livree fondamentali ed altre intermedie, con tonalita’ piu’ o meno brillanti. La livrea primaria, che rappresenta circa il 75% della fase femminile, si presenta con un colore marrone rossiccio sul dorso, linee gialle e bianche sui fianchi e sfumature bianco-azzurro sul ventre. La livrea secondaria, che rappresenta circa il 97% della fase maschile, ha colori molto piu appariscenti. Il dorso e’ bruno, verde o bluastro. I fianchi sono percorsi da una fascia a margini sinuosi di colore rosso vivo o arancio. Dietro le pettorali, sulla fascia, spicca una macchia nerastra, blu, o marrone scuro, allungata. Un’altra macchia, ma molto ridotta, e’ presente anche sull’angolo superiore dell’opercolo. II ventre e’ bianco o giallastro. II colore dell’iride e’ arancio o rosso. Le pinne, dorsale e anale, solitamente sono giallo aranciato orlate di azzurro intenso. In corrispondenza dei primi raggi spinosi della pinna dorsale ci sono due evidenti macchie, una nera, in basso, e una rossa sovrastante. Le pinne pettorali e le ventrali sono di colore giallastro, la caudale e’ azzurro-verdastro. In alcuni esemplari di profondita’ i colori sono smorti ed a volte la coda e’ di colore nero. I maschi che vivono in prossimita’, della costa, vicino agli scogli, hanno colori vivaci e brillantissimi. La lunghezza massima puo’ arrivare a 25 cm.

D = IX-12; A = III-11/12

Costumi

Vive su fondi sabbiosi, erbosi, pietrosi e rocciosi sia in vicinanza della riva sia a profondita’ anche superiori a 100 metri. Gli individui giovani sono molto spesso gregari, gli adulti, invece, vivono piu’ solitari o a gruppetti. La Donzella si nutre di Crostacei, Molluschi, Echinoidei e Vermi.

Pesca

Si cattura principalmente con apposite nasse entro cui vanno messi, come esca, Granchi, Cozze o Ricci di mare sminuzzati. La permanenza della nassa sul fondo non deve superare i 10-15 minuti poiche’ la Donzella, appena sazia, fa di tutto per uscire. La pesca con le nasse puo’ essere attuata solo in primavera o in estate, col sole brillante, poiche’ con il cielo cupo essa si nasconde immediatamente sotto terra aiutandosi con un forte colpo della pinna caudale. Abbocca molto facilmente alle lenze in quanto e’ assai vorace.

Commestibilita’

Ha carni discrete ma poco richieste perche’ spinose. Normalmente si cucina assieme ad altri pesci per preparare zuppe. Gli esemplari piu’ grossi si consumano anche fritti, previa infarinatura.

Distribuzione nei mari d’Italia

E’ molto comune lungo tutte le nostre coste.

Note o curiosita’

La sistematica del genere Coris e’ stata oggetto, da sempre, di discussioni in merito alle due specie mediterranee Coris julis (Linneo) e Coris giofredi (Risso), che vari autori, oggi, ritengono potersi considerare una unica specie. Fu proprio Linneo a descrivere per primo, nel 1766, il Labrus julis che pero’ aveva gia’ classificato in precedenza, nel 1758, col nome di Coris julis. Successivamente, ne1 1810, Risso ritenne di dover distinguere, per determinati caratteri morfologici, un’altra specie che denomino’, appunto, Coris giofredi, distinzione mantenuta anche dal Canestrini, nel 1872, quando descrisse le due forme di passaggio fra le due specie. Tale distinzione resse fino a trent’anni fa. Oggi si sa per certo che Coris julis e Coris giofredi sono da considerarsi rispettivamente maschio e femmina di una stessa specie che si manifesta con due differenti livree, indipendenti dalle fasi sessuali. E’ stato visto che l’animale e’ ermafrodita progerinico, cioe’ con una lunga fase femminile e maschile. Tra l’altro, recentemente, e’ stata condotta presso l’Universita di Messina un’indagine sierologica a scopo sistematico per stabilire definitivamente la unicita’ o meno delle due specie, oggetto di numerose controversie nel passato. Le prove effettuate non hanno affatto dimostrato variazioni o differenze sostanziali che possono permettere di affermare che si tratta di due differenti specie.


Da “Atlante dei pesci dei mari italiani” di Francesco Costa

  1. #1 di giovanni75 - 19 settembre 2009 alle 23:17

    oggi oh pescato un esemplare enorme circa 500g vi dico fritto e’ buonissimo

  2. #2 di Fabrizio - 20 settembre 2009 alle 12:05

    Concordo con te. Non ne ho mai presi di così grandi però fritti sono squisiti!

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