ACANTOCIBIO


Ordine: PERCIFORMI
Famiglia: Scomberomoridae
Genere: Acanthocybium

Acanthocybium solanderi (Cuvier) 1831*

Generalita’

Ha il corpo fusiforme, molto allungato, poco compresso ai lati. La prima dorsale e’ abbastanza lunga ed e’ costituita da raggi piuttosto corti. La seconda dorsale, distanziata da un breve intervallo, ha la forma pressocche’ triangolare. Nella parte posteriore del corpo, superiormente ed inferiormente, sono presenti numerose pinnule. L’anale e’ uguale ed opposta alla seconda dorsale. La coda e’ forcuta, a lobi appuntiti. Sia le pettorali che le ventrali sono poco allungate. Gli occhi sono piccoli e circolari. Il colore dell’animale e’ blumetallico sul dorso, leggermente piu’ chiaro sui fianchi e sul ventre. Sui lati si notano, soprattutto nei giovani, numerose linee verticali grigio-brune che scompaiono gradatamente con l’eta’. L’animale puo’ toccare il peso di 63 kg ed arrivare ad una lunghezza fino a 2 metri.

D1 = XXI/XXVII; D2 = 12; A = 2.10; Pinnule sup. ed inf. =9

Costumi

E’ una specie pelagica ed ottima nuotatrice. Si nutre di pesci ed e’ vorace come tutte le specie congeneri.

Pesca

Si pesca solo accidentalmente con lenze da traina o di profondita’ innescate con esche vive o artificiali. In alcune regioni atlantiche e’ cacciato sportivamente.

Commestibilita’

Ha carni pregiate.

Distribuzione nei mari d’Italia

E’ una specie rarissima nei nostri mari e la sua comparsa e’ del tutto accidentale.

Note o curiosita’

Questo animale, per la sua forza e combattivita’, e’ molto ricercato dai pescatori sportivi delle coste atlantiche che lo denominano “Wahoo”. Nei nostri mari e’ stato pescato solo rarissimamente nelle acque siciliane. Un primo esemplare fu catturato a Palermo e segnalato da Doderlein che, supponendo di essere di fronte ad una nuova specie lo denomina’, nel 1872, Cybium veranyi. Recentemente (il dato viene fornito dal personale dell’Istituto Talassografico di Messina) sono stati catturati nelle acque dello Stretto due esemplari di Acanthocybium solanderi del peso di oltre 15 kg ciascuno. Di questi due esemplari, catturati da una motopasserella adibita alla pesca del Pesce spada, uno era di sesso femminile con ovociti in fase di maturazione. I due esemplari, pescati nel periodo estivo, furono subito commercializzati a scopo alimentare.


Da “Atlante dei pesci dei mari italiani” di Francesco Costa

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