Nel mese di aprile, dopo avere tanto atteso, ho finalmente avuto qualche giorno di tempo discreto per trasferire FFone in Tunisia. Finalmente in mare, finalmente a vela per qualcosa di più dei soliti bordi fuori dal porto.
Da Palermo a Favignana, in compagnia di Sergio, abbiamo fatto prima qualche miglio a motore, poi una lunga bolina fino all’arrivo con vento da SW fino a 20 nodi e tanti spruzzi. Sbarcato Sergio è salito a bordo Roberto col quale l’indomani mattina verso le 10 siamo partiti con destinazione Kelibia. Bella veleggiata prima con 10 nodi da SE poi 15 nodi da NW, e a mezzanotte ora italiana le 23 ora tunisina, abbiamo ormeggiato alla banchina della dogana. Espletate le formalità ed issata la bandiera di cortesia siamo andati a letto. La mattina successiva salpiamo con destinazione Hammamet. Fuori dal porto ci sono 15 nodi da NW che ci fanno ben sperare, ma dopo appena un paio di miglia il vento salta di 180 gradi a SE rinforzando e ci tocca un’altra lunga bolina. Arriviamo nel pomeriggio a Port Yasmine dove veniamo scortati dal gommone di assistenza all’ormeggio a noi destinato.
Efficenza, pulizia, gentilezza, tariffe eque (40 dinari al giorno) esempio di come dovrebbero essere i nostri marina. Qualche tempo fa ho letto su una rivista specializzata del settore una classifica mondiale dei marina, al primo posto ce n’era uno delle Bahamas, al quinto posto c’era proprio il marina di Hammamet!
Sosta di un giorno per permettere a Roberto di prendere l’aereo da Tunisi per rientrare in Italia, e poi di buon mattino partenza solitaria verso Monastir. Naturalmente altre 40 miglia di bolina con vento teso fino a 25 nodi da SE e poi arrivo al marina dove, assistito dal personale, ormeggio al molo più riparato del porto. L’indomani sbrigo le formalità con la capitaneria, la polizia, la dogana, e finalmente ho tutti i documenti necessari per la sosta prolungata.
Poi il ritorno a casa prima in treno fino a Tunisi poi in nave fino a Palermo.
Con FFone ci rivedremo a luglio per un giro completo della Tunisia.