La sovradistensione polmonare consiste nella lacerazione degli alveoli e del parenchima polmonare dovuta ad un eccessivo aumento di volume dei gas presenti. Perche’ cio’ avvenga devono verificarsi due situazioni: La prima e’ il trattenimento dell’aria respirata in immersione con l’immediata risalita a pressioni inferiori senza espirare l’eccesso d’aria che si formera’ per effetto della dilatazione. La seconda, definita come fenomeno del “air traping”, consiste sempre nel trattenimento di gas a livello alveolare, ma non per trattenimento del respiro da parte del sub, bensi’ per situazioni semi-patologiche, come la presenza di muco negli alveoli, che agiscono da tappo nei confronti dell’eventuale gas rimasto intrappolato sotto di esso. La sovradistensione polmonare, detta anche aeroembolismo in quanto e’ aria che penetra nel tessuto lacerato e non solo esclusivamente azoto, e’ l’incidente subacqueo piu’ pericoloso che possa colpire un sommozzatore. Dipendentemente dalla via di uscita che l’aria si crea, a trauma avvenuto abbiamo diversi tipi di sovradistensione: l’enfisema sottocutaneo, l’aeroembolismo cerebrale, l’enfisema mediastinico e il pneumotorace. A differenza della patologia da decompressione, che puo’ manifestarsi anche dopo ore dall’emersione, nel caso dell’aeroembolismo i sintomi avvengono entro 5 minuti dall’emersione. Il primo soccorso consiste nell’immediata somministrazione di ossigeno, dall’allertamento delle organizzazioni di soccorso (Dan, capitaneria di porto, carabinieri, guardia costiera), dalla posizione di sicurezza della vittima, dal mantenimento della temperatura corporea e, se cosciente, dall’assunzione di liquidi. Proseguiremo questo argomento nel capitolo “il primo soccorso”.
Sovradistensione polmonare o embolia traumatica o e.g.a.
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