Archivio della categoria Pesci del Mediterraneo
PAGRO REALE MASCHIO
Inviato da Fabrizio in Pesci del Mediterraneo il 5 marzo 2009
Ordine: PERCIFORMI Famiglia: Sparidae Genere: Sparus (Chrysoblephus) Sparus (Chrysoblephus) caeruleostictus (Valenciennes)1830** |
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Generalita’
Ha il corpo ovale, massiccio, poco compresso ai lati. Il profilo del capo e’ molto inclinato. Le mascelle sono robuste, armate di 4-6 denti caniniformi seguiti da 2-3 serie di molariformi, impiantati rispettivamente nella mandibola e nella mascella superiore. L’occhio e’ piuttosto piccolo rispetto alla mole dell’animale. La pinna dorsale, che e’ unica, e’ formata dai primi due raggi spinosi molto corti. La colorazione del dorso e’ rosso-cremisi, piu’ chiaro sui fianchi e rosa-argenteo sul ventre. Puo’ pero’ subire variazioni cromatiche a seconda del sesso e dell’eta’. Misura fino a 80 cm di lunghezza.
D=XI/XII-10/12; A=III-8/9; C=17; P=16; V=I-5
Costumi
Vive su fondi sabbiosi e fangosi, fino a 250 metri di profondita’. Si notre di pesci e Molluschi, Lamellibranchi e Gasteropodi.
Pesca
Si pesca con reti a strascico di profondita’, con palangresi oppure con lenze da traina da fonda innescate con Clupeidi vivi, con il Grongo delle Baleari o con Seppie.
Commestibilita’
Ha carni ottime.
Distribuzione nei mari d’Italia
E’ stato pescato in Liguria e frequentemente nelle acque siciliane.
Note o curiosita’
Vale quanto e’ stato detto a proposito del Pagro reale e del Pagro azzurro.
Da “Atlante dei pesci dei mari italiani” di Francesco Costa
PAGRO REALE
Inviato da Fabrizio in Pesci del Mediterraneo il 5 marzo 2009
Ordine: PERCIFORMI Famiglia: Sparidae Genere : Pagrus Pagrus auriga (Valenciennes 1836)** |
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Generalita’
Ha il corpo abbastanza alto e compresso lateralmente. Il profilo del capo e’ molto obliquo. La bocca e’ robusta ma poco ampia. La linea laterale e’ composta da 49-55 sqame. La pinna dorsale, che e’ unica, e’ formata dai primi due raggi spinosi, molto corti, mentre il terzo, quarto e quinto sono molto allungati e liberi: gli animali che presentano tale caratteristica sono di sesso femminile, nei grossi maschi questi raggi spinosi sono alquanto ridotti; la pinna caudale e’ forcuta; le pettorali sono abbastanza allungate e falciformi; le ventrali sono pure sviluppate e munite di una vistosa spina. Il colore dell’animale varia a seconda dell’eta’ e del sesso. Gli esemplari giovani di sesso femminile hanno un colore di fondo argentato con 5 fasce verticali di colore rosso-ruggine, rosso-violaceo o rosso-mattone. Nei maschi, invece, scompaiono le fasce scure ed il corpo assume una colorazione vinacea, piu’ sbiadita sui fianchi e bianco sporco sul ventre. La lunghezza massima puo toccare i 75 cm.
D = XII-10 o XI-11; A = III-8/9; C = 17; P = 16/16; V = I-5
Costumi
Ha abitudini gregarie. Vive su fondi sabbiosi, fangosi o rocciosi a modeste profondita’ non spingendosi mai oltre i 100 metri. Si nutre di Molluschi, Crostacei e piccoli animali marini.
Pesca
Si pesca con reti a strascico, a volte con i tramagli, e abbocca molto facilmente sia nei bolentini sia nei palamiti di profondita’ innescati con Gamberetti, Cozze o pezzetti di Oloturia.
Commestibilita’
Ha carni buone. In qualche localita’ italiana si conservano sotto sale o anche sott’olio, come gli Sgombri.
Distribuzione nei mari d’Italia
E’ una specie poco comune. E’ stata segnalata nel Mar Ligure, in Sicilia e nello Stretto di Messina dove viene conosciuta come Orata rosa.
Note o curiosita’
Non si hanno ancora le idee chiare sulla esatta posizione sistematica di cuesta specie. Cio’ e’ dovuto principalmente al fatto che esiste uno spiccato dimorfismo sessuale. Secondo alcuni, il Pagro auriga e’ una specie a se’, per altri invece e’ sinonimo di Pagros ehrembergi (Pagro azzurro) e di Sparus caeruleostictus (Pagro reale maschio).
Da “Atlante dei pesci dei mari italiani” di Francesco Costa
PAGRO AZZURRO
Inviato da Fabrizio in Pesci del Mediterraneo il 5 marzo 2009
Ordine: PERCIFORMI Famiglia: Sparidae Genere: Pagrus Pagrus ehrenbergi Valenciennes 1830** |
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Generalita’
Ha il corpo alto e poco compresso ai lati. II capo ha un profilo molto obliquo. La bocca e’ massiccia. La dentatura e’ costituita da incisivi e canini conici, corti e robusti, e da molari possenti. Il profilo inferiore, all’altezza della pinna anale, e’ molto sporgente; la pinna dorsale, che e’ unica, ha i primi due raggi spinosi molto corti mentre il terzo e’ assai allungato, soprattutto negli individui giovani. Il colore dell’animale e’ rosso vinoso sul dorso, piu’ chiaro sui fianchi e bianco argentato sul ventre. Lungo i fianchi, talvolta, si notano punteggiature azzurrastre. Altre volte, all’impianto della linea laterale c’e’ anche una macchia brunastra. Nel periodo degli amori il maschio presenta sul muso, sulle labbra e sulla gola, una caratteristica colorazione ocracea- dorata. Misura eccezionalmente anche 60 cm.
D=XII-10; A=III-9; C=17; P =16; V=I-5
Costumi
L’animale ha un’indole sia stanziale sia errantica. Vive su fondi sabbiosi o fangosi a modeste profondita’. Si nutre di Polpi, Vermi, Crostacei e Molluschi, Gasteropodi o bivalvi, dotati di conchiglie anche abbastanza dure. Altre volte, invece, insegue con avidita’ e con rapidita’ interi banchi di Clupeidi, Sardine o Acciughe, cibandosene fino a riempire all’eccesso la cavita’ gastrica.
Pesca
Si pesca con reti a strascico o con particolari lenze da fondo innescate con pesce vivo, Sardina o Alaccia.
Commestibilita’
Ha carni ottime.
Distribuzione nei mari d’Italia
E’ una specie piuttosto rara nei nostri mari. E’ stata catturata sporadicamente in alcune localita’ della Sicilia e piu’ frequentemente lungo la costa tirrenica messinese.
Note o curiosita’
La sistematica di questo Sparide e’ incerta in quanto si ritiene che possa essere o la forma adulta del Pagrus auriga (Pagro reale) o la forma adulta della stesso Pagrus ehrenbergi o addirittura che la specie Pagrus caeruleostictus sia la forma adulta del Pagrus ehrenbergi. Il motivo di tali incertezze e’ dovuto al fatto che le tre specie citate hanno, durante la loro vita, delle inversioni sessuali che comportano un cambiamento della livrea, a volte notevole, da far pensare a specie diverse. La questione probabilmente potra’ essere risolta con esami sierologici, cosi’ come e’ avvenuto per la specie Julis giofredi e Coris julis, un tempo ritenute specie diverse mentre oggi sappiamo che trattasi della stesso animale.
Da “Atlante dei pesci dei mari italiani” di Francesco Costa
PAGRO
Inviato da Fabrizio in Pesci del Mediterraneo il 5 marzo 2009
Ordine: PERCIFORMI Famiglia: Sparidae Genere : Pagrus Pagrus pagrus(Linneo) 1758*** |
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Generalita’
Questo animale spesso e’ confuso con il Dentice. Il corpo e’ ovale e compresso. Il capo ha il profilo molto convesso. Il muso e’ corto e arrotondato. La bocca e’ armata di potenti canini, a volte sporgenti, e da piu’ di due serie di robusti molari. Le squame sono piuttosto grandi; sulla linea laterale se ne contano 55-60. Il colore puo’ subire variazioni a seconda dell’eta’. Gli esemplari giovani hanno il dorso roseo ed i fianchi giallo-rosato. Gli adulti, invece, sono rossastri con riflessi argentati. Il ventre e’ bianco-argenteo. Le pinne sono rosa. L’iride molto spesso e’ rossastra. Gli esemplari giovani possono presentare sui fianchi punteggiature di vari colori o linee longitudinali rosa-argentato. Puo’ arrivare fino a 70 cm di lunghezza.
D = XII-10/11; A = III-8; C = 23/27; P = 15; V = I-5
Costumi
Vive su fondi pietrosi, arenosi e detritici, da 20 a 200 metri di profondita’. Si nutre di Crostacei, Molluschi e alghe. Gli esemplari giovani si trovano su fondi ricchi di Zostere a limitate profondita’.
Pesca
Si cattura con tramagli, reti a strascico, nasse e con palamiti di profondita’, innescati con Molluschi e Crostacei. Abbocca facilmente anche nelle lenze da traina e nei palangresi.
Commestibilita’
Ha carni bianco-rosa, gustose e particolarmente ricercate.
Distribuzione nei mari d’Italia
E’ presente in tutti i nostri mari.
Note o curiosita’
L’animale e’ parassitato da alcuni Copepodi appartenenti ai generi Caligus, Polyrrhynchus,Clavella, Naobranchia.
Da “Atlante dei pesci dei mari italiani” di Francesco Costa
ORATA
Inviato da Fabrizio in Pesci del Mediterraneo il 5 marzo 2009
Ordine: PERCIFORMI Famiglia: Sparidae Genere : Sparus Sparus auratus Linneo 1758**** |
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Generalita’
Ha il corpo alto, ovale e compresso ai lati. Il profilo superiore del capo e’ arrotondato. La bocca e’ armata, in entrambe le mascelle, di 2 o 3 paia di robusti caniniformi seguiti da alcune file di denti molariformi, tondeggianti, a superficie liscia, capaci di triturare perfino il rivestimento calcareo dei Molluschi e Crostacei. Sul margine superiore dell’opercolo si nota una grossa macchia nerastra. Fra i due occhi c’e’ una fascia dorata, molto evidente, che si collega a quella precedente e ad un’altra rossiccia poste sul margine opercolare. Il colore del dorso e’ grigio chiaro; i fianchi sono argentati con strisce longitudinali, poco evidenti, di colore grigio, alternate ad altre di colore giallognolo. La pinna dorsale e’ grigio-azzurrastra; la caudale e’ grigio-verde con il margine piu’ scuro; le rimanenti pinne sono grigiastre. Puo’ raggiungere la lunghezza massima di 70 cm e toccare i 10 kg di peso.
D = XIII-13; A = III-11/12; C = 17; P = 16; V = I-5
Costumi
Vive in prossimita’ della costa, su fondi sabbiosi o nelle praterie sommerse, fino a 40 metri di profondita’. Ha abitudini gregarie e puo’ spingersi anche in acque salmastre essendo una specie eurialina. E’ un pesce molto temuto dai mitilicoltori poiche’ puo’ arrecare danni gravissimi.
Pesca
Si pesca con tramagli, reti a strascico, con palamiti di profondita’ o con lenze da traina innescate con pesci vivi. Gli esemplari di piccola taglia, detti Oratelle, nelle lagune venete o negli stagni costieri vengono pescati con gli sciabichelli da terra.
Commestibilita’
Ha carni pregiate.
Distribuzione nei mari d’Italia’
E’ molto nota in tutte le nostre coste.
Note o curiosita’
L’Orata e’ parassitata dai Copepodi Caligus productus, Polyrrhynchus baraldii e dai Trematodi Furnestina echeneis, Microcotyle chrysophrii. Anche le uova, il cui diametro e’ di 1 mm, sono parassitate dalla Peridinea Ichthyodinium chabelardi. L’animale e’ ermafrodita con elementi maschili che maturano prima di quelli femminili (proterandria). L’Orata fu uno dei pesci piu’ decantati nell’antica Grecia e per la bonta’ delle sue carni e per la sua maestosita’. Prova ne e’ che fu consacrata dagli ateniesi a Venere, dea della bellezza. L’Orata, secondo le descrizioni tramandateci dagli autori classici Columella e Marziale, fu anche allevata in grandi vivai, come del resto si fa oggi in alcune localita’ italiane.
Da “Atlante dei pesci dei mari italiani” di Francesco Costa